La tachipirina è un farmaco a base di paracetamolo, un principio attivo utilizzato soprattutto come antipiretico, che esplica anche azione analgesica.
Stiamo parlando di un farmaco molto diffuso, anche perché ne viene consentito l’utilizzo anche durante la gravidanza e ne esistono formulazioni anche adatte ad essere utilizzate dai bambini.
Oltre a questo sono tantissime le patologie per le quali viene suggerito l’utilizzo della tachipirina, a volte come unica terapia.
Cos’è il paracetamolo
Il paracetamolo è un farmaco la cui sintetizzazione è stata fatta per la prima volta nel 1878.
Nonostante la sua “età” il paracetamolo, in genere nel farmaco chiamato commercialmente tachipirina, è ancora oggi molto utilizzato.
Le motivazioni che ci portano a sfruttare ancora oggi un farmaco ormai “datato” riguardano la sua bassa tossicità e la possibilità di sfruttarne gli effetti in tantissime patologie diverse.
Stiamo comunque parlando di uno di quelli che in Italia vengono definiti farmaci da banco, che quindi possono essere acquistati ed utilizzati liberamente.
Esiste in diversi formati, tra i quali il più sfruttato è la compressa da 500mg; in farmacia però troviamo anche la tachipirina da 1000 mg (venduta solo dietro presentazione di ricetta medica), come granulato effervescente da 125 mg, come sciroppo per bambini, granulato per soluzione orale, soluzione per infusione, supposte e così via.
Lo sciroppo viene particolarmente utilizzato per i bambini in quanto tale formulazione permette di dosarne al meglio la quantità per peso del soggetto cui somministrare il farmaco.
5 ml di sciroppo contengono 120 mg di paracetamolo, cosa che rende possibile somministrarne poche gocce anche a bambini molto piccoli.
A cosa serve la tachipirina
Come dicevamo lo scopo principale per cui si sfrutta l’azione del paracetamolo è combattere la febbre; la tachipirina è infatti un potente antipiretico, che per altro viene ben tollerato dall’organismo.
Questo ne rende possibile anche l’utilizzo continuativo per un certo periodo di tempo.
Appare chiaro come il farmaco sia utilizzato per lenire i sintomi di una malattia e non per curarne le cause.
Ci sono varie situazioni però in cui abbassare la febbre può essere un metodo veloce e poco impegnativo per diminuire il tempo di decorso di una problematica, come avviene ad esempio in caso di virus influenzali.
Tali virus difficilmente si possono curare, ma se portano a febbre molto alta è opportuno abbassarla, soprattutto nel caso in cui il soggetto affetto da influenza sia un bimbo molto piccolo.
La tachipirina si utilizza infatti anche nel caso di malattie esantematiche, come ad esempio la scarlattina o problematiche simili, il cui decorso è abbastanza rapido se si riescono a contenerne i sintomi.
Il paracetamolo è sfruttato ampiamente anche come analgesico, ad esempio nel caso di mal di testa, mal di denti, nevralgie o altro tipo di dolore.
Questo farmaco viene spesso utilizzato, ad alti dosaggi, per limitare i dolori post operatori, da solo o in associazione con altri farmaci, ad esempio i FANS.
Meglio un antinfiammatorio o la tachipirina?
Sono molte le persone che si fanno questa domanda, in quanto a volte i due concetti sono utilizzati come se si trattasse di sinonimi.
In realtà però stiamo parlando di farmaci dalle caratteristiche molto diverse, profondamente diverse.
La tachipirina infatti svolge un’azione antidolorifica, quindi se ne possono sfruttare i benefici anche in occasione di una botta o di un dolore muscolare.
Quando però tali dolori sono originati da un’infiammazione, come ad esempio una tendinite, la tachipirina lenisce solo i sintomi, non va ad incidere sulle cause del dolore.
In situazioni di infiammazione è quindi più opportuno sfruttare l’azione dei farmaci antinfiammatori.
Può capitare però che l’azione di un antinfiammatorio non sia sufficientemente tempestiva, per questo lo si utilizzerà congiuntamente al paracetamolo: il primo cura l’infiammazione, il secondo consente una rapida diminuzione del dolore.
Ci sono situazioni però in cui l’uso di farmaci Fans o di altri tipi di principi attivi antinfiammatori è del tutto sconsigliato; in queste situazioni si sfrutta il potere antidolorifico della tachipirina, mantenendo però ben chiaro il fatto che tale farmaco non cura l’infiammazione e potrebbe anche non riuscire a lenirne il dolore.
Le controindicazioni
Uno dei motivi per cui la tachipirina è molto diffusa, e anche per il quale la si trova come farmaco da banco, deriva dal fatto che ha poche controindicazioni.
Una delle principali è l’ipersensibilità al paracetamolo, problematica che però in molti casi porta semplicemente allo svilupparsi di eruzioni cutanee in concomitanza con l’utilizzo del farmaco.
Dovrebbero evitare il paracetamolo anche le persone affette da grave anemia emolitica o coloro che soffrono di grave insufficienza epatocelluare.
In questi due casi però la tachipirina da 500 mg e il granulato effervescente sono utilizzabili, in quanto ben tollerati.
Ovviamente soggetti con queste patologie, o che soffrono di epatite, alcolismo, bulimia, malnutrizione dovrebbero essere trattate con tachipirina solo in casi di estrema necessità ed esercitando un corretto controllo da parte dei sanitari.
Del resto stiamo parlando di condizioni cliniche nelle quali il medico dovrebbe controllare qualsiasi immissione di farmaci.
La tachipirina in gravidanza
Come potete notare tra le controindicazioni non è presente la gravidanza, mentre tale condizione porta a non poter utilizzare una lunga serie di farmaci, se non dietro regolare controllo medico.
Questo perché p nota la correlazione tra alcune problematiche di sviluppo del feto e l’utilizzo di taluni farmaci di vario genere.
Ma non il paracetamolo; anzi, esistono precisi studi che hanno dimostrato che l’utilizzo regolare della tachipirina da parte di donne in gravidanza non abbia portato ad alcun problema di sviluppo o deficit ai figli negli anni successivi.
Si tratta quindi di un farmaco che non interferisce con lo sviluppo e con la normale crescita del feto, che quindi può essere assunto anche durante la gravidanza.
Ovviamente stiamo parlando della posologia e del dosaggio dichiarato sulla confezione della tachipirina.
In tutti i casi in cui sia necessario assumere tale farmaco per lunghi periodi di tempo è sempre bene contattare il proprio medico.
Non solo perché possa verificare l’assorbimento del farmaco e il corretto smaltimento metabolico, ma anche perché possa valutare la necessità di modificare la terapia in atto.