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frutta dopo pasti

Quando mangiare la frutta: dopo o lontano dai pasti?

  • Redazione Online
  • 22/01/2020
  • 0

È vero che a fine pasto la frutta crea problemi? C’è chi dice che fermenti, rallenti la digestione o gonfi.

No, nulla di tutto ciò è vero.

Non esiste infatti mai un motivo valido per non consumare frutta, può e deve anche essere mangiata anche al termine dei pasti principali.

La frutta, infatti, proprio durante un pasto, esercita tutti i suoi effetti benefici:

  • migliora l’assorbimento del ferro presente negli altri vegetali grazie alla vitamina C;
  • con la sua acidità aiuta a ripulire la bocca da eventuale residui di cibo e dai grassi (soprattutto le mele e le pere);
  • favorisce inoltre il raggiungimento della sazietà senza eccessi di calorie, perché è un alimento “ingombrante” rispetto alle calorie che contiene. Ciò significa che sazia, fornendo pochissimi grassi e poche calorie, un aspetto tanto più utile oggi, data la vita sedentaria condotta da molte persone.
  • Protegge infine gli alimenti da fenomeni ossidativi che possono verificarsi nel tratto digerente e aiuta ad ostacolare l’assorbimento di grassi e zuccheri, presenti spesso in abbondanza.

Sono sempre di più gli studi che tendono a confermare che la frutta faccia così tanto bene al punto tale che contribuisce a prevenire le malattie cardiovascolari e addirittura alcuni tipi di tumore, effetto probabilmente non dovuto soltanto alle numerose molecole ad attività protettiva che, ma anche proprio alla capacità della frutta di abbassare la densità energetica della dieta, sostituendosi ad altri alimenti più ricchi di grassi e di calorie.

La frutta fornisce inoltre preziosi elementi preziosi come:

  • l’acqua,
  • i minerali
  • la fibra.

La fibra è la parte “dura” della frutta, essa ha un basso valore energetico, poiché l’organismo non è in grado di digerirla, ma al suo posto lo fanno i batteri presenti nell’intestino.

Si tratta di un elemento molto importante per la regolazione di diversi meccanismi fisiologici dell’organismo.

La flora intestinale si nutre, infatti, di fibra producendo molecole importantissime per la stessa salute intestinale.

Esistono però tantissimi altri vantaggi: la fibra infatti crea massa nell’intestino e se, insieme ad essa, si beve abbastanza acqua, aiuta quest’organo a funzionare meglio.

Infine, aiuta a prevenire o controllare le malattie cardiovascolari e il diabete, perché regola l’assorbimento degli zuccheri e dei grassi e il loro livello nel sangue.

Tutti gli effetti benefici elencati è semplice ottenerli se si consuma tutti i giorni diverse porzioni di frutta, almeno tre in totale.

Durante i pasti facciamo in modo che il primo e il secondo non sazino completamente.

Una porzione corrisponde circa a 150 g, cioè a un frutto medio/grande (come un’arancia o una mela) o a due o tre o più frutti piccoli se si tratta di albicocche o mandarini o prugne ecc.

Ma non stiamo dicendo che la frutta debba essere confinata ai pasti.

Grazie alla presenza di zuccheri semplici, la frutta è energia pronta per l’uso e, grazie alla fibra che regola l’assorbimento degli zuccheri nel sangue, evita i picchi di glicemia.

Per questo è particolarmente indicata anche come spuntino “spezza digiuno”, sia per gli adulti che per bambini.

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